Lu Cardone

Lu Cardone

“Lu Cardone” – Brodo con carne e foglie di cardo

Come ogni anno, sulle nostre tavole si ripropongono i piatti tipici della Regione. Tuttavia, sebbene non manchi mai la voglia di novità, alcune ricette sono davvero intramontabili. Che si tratti di dolce o di salato, l’Abruzzo non è seconda a nessuno! Dai fritti di ceci, ai fritti di baccalà. Dalla pasta alla chitarra, timballo, arrosti e così via, tutto può essere gustato e accompagnato da vini di ottima produzione, fino a corollare il tutto con caldarroste, frutta di stagione e stuzzicherie varie. Non mancano vin brulè, tarallucci di Natale (“Le tarallucce de Natal”), “Le spumette” “Le nevole” (dette “le pizzelle doce” – ma qualcuno lo intende come altro – o le ferratelle o, quando sono accoppiate con la marmellata d’uva e/o crema alle nocciole “Lì cuperchiul”).


Vin Brulè

In generale, nel secolo scorso – principalmente dopo la guerra – le tavole erano “povere” e le persone proponevano i pochi, ma buoni prodotti che ricavavano dalle coltivazioni, dal bestiame, e dalla “fortuna”. Non mancavano prodotti come “Lu Sanguinacce“, un alimento, oltre che altamente calorico, considerato dai nostri nonni un vero lusso. In realtà, oggi la versione rivisitata, non usa ingredienti come “sangue di maiale” ma, a seconda delle contrade e dei paesi, ci si limita a mosto cotto, cioccolato e così via. Anche se qualcuno lo prepara ancora come un tempo.

Un altro prodotto servito come primo (o “pre-Primo”) è “Lu Cardone” di cui vi parliamo oggi. Si mangia proprio il 25 dicembre ed è, appunto il tipico piatto Natalizio. Saporito e nutriente, si dice che abbia proprietà diuretiche, depurative e disintossichi il fegato, tuttavia arricchito con gli ingredienti giusto è una prelibatezza.

Lu Cardone, ingredienti per 6/8 persone

  • Mezza gallina, (preferibilmente ruspante) di 1 kg
  • Carne di tacchino 800 g  (ruspante)
  • Foglie di Cardone 1 kg
  • 200 g di Gambi di sedano a pezzetti
  • 200 g di finocchi a pezzetti
  • 4/5 uova
  • 250 g circa di formaggio grattugiato misto oppure parmigiano/grana (lo consiglio)
  • una carota
  • un gambo di sedano
  • una cipolla
  • un pezzo di noce moscata (grattugiata)
  • un pizzico di sale (non più di 10 grammi)
Dal Web, una spettacolare rivisitazione

Preparazione

ATTENZIONE SI PREPARA LU CARDONE IL GIORNO PRIMA:
Puliamolo bene scartando le foglie esterne più dure e scegliere quelle più tenere privandole delle foglioline, dei filamenti e delle pellicine che lo ricopre. Poi tagliare tutto a pezzettini e metterli nell’acqua fredda acidulata (limone) per non farli scurire. In seguito, lessarli in acqua bollente salata, scolarli e lavarli in acqua calda.
In una pentola capiente mettere a bollire circa 4 litri di acqua fredda, aggiungendovi le carni. Quando l’acqua comincia a bollire togliere la schiuma con una schiumarola. Poi aggiungere la carota il sedano la cipolla la noce moscata e il sale. Far bollire lentamente, per circa due ore a fiamma moderata. Se l’acqua diminuisce troppo durante la cottura, se ne può aggiungere dell’altra fino a ricoprire la carne.
Quando la carne sarà cotta, bisogna colare il brodo e metterla da parte in caldo. Intanto, rimettiamo il brodo colato nella pentola. Se risulta poco si può aggiungere dell’acqua, e poi si riporta a ebollizione. Intanto, scoliamo per bene e poi strizziamo i pezzetti di cardone. A questo punto, con l’aiuto di una frusta a mano o una semplice forchetta, impastiamo i pezzetti insieme alle uova e sbattiamo aggiungendo il formaggio grattugiato. Concludiamo versandoli nel brodo bollente e facendoli cuocere per circa 15 minuti.
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Le versioni di questa ricetta variano in base alla zona di appartenenza. Tuttavia, sono molto simili nell’elaborazione. E la carne? ebbene viene, generalmente, servita come secondo piatto, con contorni a piacere. Nella maggior parte dei casi si propongono accompagnate da polpettine cotte nel brodo stesso. Le polpettine possono essere fatte con del semplice macinato (anche misto) l’aggiunta di un uovo, sale e pepe quanto basta, impastando bene con una forchetta e l’aggiunta di 3/4 cucchiai di parmigiano (la dose dovrete stabilirla voi), e, se dovesse risultare troppo molle, basta aggiungere del pangrattato Q.b. o altro parmigiano (senza esagerare). Quando l’impasto sarà omogeneo e facile da manipolare, né morbido né duro, formiamo delle polpettine che poi, andremo – appunto – a cuocere nel brodo prima di servire con il brodo ottenuto.
Immagine di copertina a scopo rappresentativo.