Rocca di Calascio: un panorama mozzafiato

Rocca di Calascio: un panorama mozzafiato

La Rocca di Calascio, sospesa tra terra e cielo domina la valle del Tirino e la piana di Navelli. Finché il sole sorgerà e tramonterà! Finché ci saranno il giorno e la notte! Il panorama che si ammira dalla fortezza è mozzafiato, spazia dal Gran Sasso, al Velino Sirente, alla Majella, fino alla conca Peligna nelle giornate terse. Un itinerario ideale il estate ed inverno.

La rocca di Calascio: sulle tracce dell’uomo di Neanderthal

La rocca di Calascio si trova sul versante nord della vallata dell’Aterno, a 1460 metri sul livello del mare. Ci si arriva dalla piana di Navelli, o da l’Aquila, o da Popoli arrivando dalla valle Peligna. È situato nel parco nazionale del Gran Sasso e dei monti della Laga, ed è una delle fortezze più elevate d’Italia con annesso borgo medievale.

Il paese è distribuito su tre livelli, Calascio a quota 1210 metri, l’antico borgo medievale di Rocca Calascio e più in alto svetta la rocca. Il termine Rocca Calascio deriva dalla parola preindeuropea rokka che significa sasso appuntito, mentre il termine Calascio risale alla radice kala che significa sasso. Il suo primo popolamento risale al paleolitico medio, come testimonia il ritrovamento di resti dell’uomo di Neanderthal nei Grottoni di Calascio. Nell’età del Bronzo si assiste al fenomeno dell’arroccamento e ruderi sono visibili accanto alla chiesa della Madonna della Pietà.

Un baluardo inaccessibile

A fine IX secolo le incursioni dei Saraceni danno impulso all’incastellamento dei centri abitati. In un documento del 1380 c’è la prima citazione della Rocca, intesa come torre di avvistamento isolata è sempre stata punto di osservazione strategico. In grado di comunicare con altre torri con l’uso di torce durante la notte e specchi durante il giorno. Nel XV secolo il borgo e la rocca passano ai Piccolomini di Celano che aggiungono alla torre una cinta muraria interrotta da torrioni circolari.

Questa tipologia è tipica di altri castelli della famiglia Piccolomini e in Abruzzo ci sono esempi a Ortucchio, Balsorano e Capestrano. La torre durante il Regno delle Due Sicilie è usata prevalentemente per il controllo della transumanza, quindi del Tratturo Magno più importante che univa L’Aquila con Foggia. Infine in ricordo di un sanguinoso scontro tra briganti e soldati Piccolomini è edificata Santa Maria della Pietà.

Da set cinematografico ad un francobollo di 50 lire

A partire dagli anni ’80 il comprensorio aquilano del Gran Sasso, ed in particolare la rocca di Calascio, sono utilizzati come ambientazione per numerosi film. Il primo è sicuramente Ladyhawke nel 1985, un film con Michelle Pfeiffer e Ruthger Hauer, era il rifugio dell’eremita impersonato da Leo McKern. Successivamente sono stati girati qui Il viaggio della sposa nel 1997, con Sergio Rubini e Giovanna Mezzogiorno.

Nel 2000 è il set della serie tv RAI Padre Pio, infine è visibile in alcune scene del film The American (2010), con George Clooney. Una curiosità da ricordare è la presenza della rocca su un francobollo del valore di 50 lire, appartiene alla serie detta “Castelli d’Italia”. Il francobollo è emesso il 22 settembre del 1980, usata soprattutto per affrancare la corrispondenza, specie quella privata. Rocca Calascio è sicuramente un posto da visitare nel cuore dell’Abruzzo ricco di tesori e tradizioni popolari.

La rocca di Calascio nella serie di francobolli detta “Castelli d’Italia” emesso il 22 settembre del 1980.