Elio Castellana in mostra con “Traslazione adriatica”

Elio Castellana in mostra con “Traslazione adriatica”

Lo spazio indipendente 16 Civico di Pescara è lieto di presentare la mostra Traslazione adriatica di Elio Castellana, a cura di Nicoletta Provenzano, un cortocircuito di ambienti domestici moltiplicati nell’intimità di un vissuto, fissato e sospeso nel tempo di una assenza che lascia una narrazione silente disseminata sui muri, interrogata da scorci e prospettive di un percorso familiare, in uno scambio di aperture, riflessi e ritmiche architettoniche.

Un mondo di ricordi stratificati e abbandonati emerge come apparizione inattesa,. dialettico scambio di realtà, linee di fuga, traslitterazioni, evocazioni. e tracce mnestiche che Elio Castellana compone in chiasmi visivi e timbri poetici, trattenendo il dimenticato,. effondendolo nello spazio espositivo. L’artista, nelle opere fotografiche stagliate a parete in una installazione ambientale site specific, conforma memorie interiori. ed echi di un passato perduto eppure racchiuso nel presente, di un altrove che trova dimora in un luogo abitativo ulteriore, come frammento narrativo dispiegato in una esistenza, ricongiunta e affiorante in una interconnessione spaziale con la casa delle origini, .dell’infanzia, delle estati, dei legami parentali.


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Elio Castellana ferma nell’immagine fotografica una realtà oggettuale sedimentata dallo scorrere degli anni, attraversata e trascurata dal quotidiano,. radicata in trame e associazioni ossimoriche e paradossali che confluiscono in coordinate traslate in un racconto visivo giocato per salti ed immersioni,. per crasi e discontinuità di interni congiunti e contrapposti. ​La casa nella sua identità di luogo ed essenza fisica complessa. è affidata ad un dialogo percettivo sfaccettato e costruita nuovamente negli sguardi incrociati che ne richiamano la frontiera intima e la rimemorazione.

La mostra Traslazione adriatica è un universo domestico rispecchiato e trasposto dentro altre orchestrazioni di spazi. e geometrie abitabili, incrinando e oltrepassando la dimensione spazio- temporale, conducendo il fruitore in un mondo riconosciuto come proprio e al contempo estraneo,. ignoto, enigmaticamente smarrito, ma compenetrato e coappartenente. Elio Castellana (Brindisi, 1971) artista visivo e fotografo, ha studiato psicologia e comunicazione all’università di Roma, ha lavorato per un decennio nell’ambiente della sperimentazione teatrale e si è perfezionato presso la Scuola Romana di Fotografia .

Elio Castellana in mostra al 16 Civico Spazio per l’arte contemporanea

Opera da sempre sul confine fra realtà e finzione, fra freddezza e caos,. utilizzando diversi media,. dall’installazione, al video, alla performance, alla fotografia. La sua esperienza come performer teatrale,. regista cinematografico e come psicologo sociale lo portano a utilizzare strumenti concettuali;quali la giustapposizione di elementi incoerenti, la sospensione dell’incredulità, e il ribaltamento del senso comune come chiavi per indagare le tensioni spirituali e i paradossi che permeano l’immaginario visivo contemporaneo,..con un focus specifico su temi come l’identità, la memoria, la morte, la sessualità, .il sacro, la rappresentazione del sé e del prodotto artistico.

Più recentemente la fotografia è diventata un mezzo privilegiato nel suo percorso artistico teso a scardinare la natura documentaristica o puramente concettuale del linguaggio fotografico, sviscerandone gli aspetti più squisitamente poetici o pittorici,. e concependo l’atto fotografico come un gesto performativo di cui l’immagine è soltanto la traccia finale, spesso integrata con altri media artistici. Nel tempo si confronta con artisti e performer, collaborando e partecipando a lavori linguisticamente diversi e articolati. (Luigi Ontani, Marcello Maloberti, Zimmerfrei, MK fra gli altri).

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Le sue opere sono state ospiti in sedi istituzionali e non, come palazzo delle esposizioni (Roma), teatro Franco Parenti (Milano). Teatro india (Roma), istituto svizzero di cultura (Roma), accademia di Romania (Roma), accademia di Ungheria (Roma); museo nazionale di Cosenza, gallerie private, luoghi d’arte non convenzionali come il Maam e il forte prenestino di Roma e in vari festival cinematografici; alcuni dei suoi video sono stati prodotti e trasmessi da Sky Cinema Italia.

Sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private. Fra gli impegni più importanti ricordiamo “Open Space 2” presso la Galleria Nazionale di Cosenza. “It will take a Miracle to forget” per ill Maam di Roma. “Artsiders” presso la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia. “Ostrale ’15” a Dresda (Germania), l’installazione “In nomine” presso la galleria Spazio y (Roma). “Ad un tratto e per sempre” presso Galleria Interno 14 (Roma); la residenza internazionale BoCs di Cosenza e quella al Macro Asilo di Roma; e la sua ultima personale “Lungo qual tratto di costa” presso Galleria Gallerati di Roma. Vive e lavora fra Roma e Brindisi. 16 Civico Spazio per l’arte contemporanea Strada Provinciale S.Silvestro, 16.

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