2-3-4 settembre: a Villavallelonga (Aq) Tre giorni di arte e fotografia
Una quindicina d’artisti e un paio di fotografi naturalisti chiamati a raccolta dal Centro Anziani di Villavallelonga (Aq) per celebrare il dono più fragile e più pregiato di madre natura: le risorse idriche. L’esposizione che le “pantere grigie” del piccolo paese montano hanno programmato per il primo fine settimana di settembre è un vero e proprio inno a quel “bene comune” che con la recente siccità sta diventando sempre più raro. Un messaggio ai loro compaesani e ai visitatori estivi sul rispetto e la tutela dell’ambiente, sul contrasto ai cambiamenti climatici che mettono a rischio la stessa sopravvivenza di molte specie. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise patrocina l’iniziativa, insieme all’amministrazione comunale.
Tre giorni di arte e fotografia nel nome della ricchezza naturale più preziosa: l’acqua – Villavallelonga (Aq)
Villavallelonga sembra un Paese di terra e pietra: né laghi né fiumi bagnano il suo territorio. Eppure l’oro blu scorre copioso nell’area, senza farsi troppo notare da chi non conosce a fondo le valli. Nel territorio comunale, che include la grande faggeta vetusta e le radure boschive, si contano ben 18 fonti surgive. Nel centro abitato se ne trovano due (Canalicchia e Fonte vecchia). Le altre punteggiano le valli e spesso ristorano gli escursionisti. Facile raggiungere Fonticella, Fonte Astuni e Miscelina. Nella Valle Cervara c’è il Pozzo e salendo il sentiero dell’Aceretta se ne trova un’altra. Sono fonti “magiche” con una vita “segreta”. La temperatura dell’acqua resta inviariata d’estate e d’inverno. E poi, con l’arrivo della primavera, ecco che la vita delle fonti sotterranee esplode all’esterno. Dalla grotta del tasseto si forma un vero e proprio torrente in cui affluiscono altri ruscelletti fino a formare un vero e proprio canyon che scende fino a valle.
Accanto all’esposizione sull’acqua sarà allestita una personale dell’artista locale Pietro Lippa dedicata ai frutti dell’orto. Altri “doni” della natura, stavolta prodotti con l’intervento dell’uomo, ma sempre grazie alla ricchezza del suolo e delle acque.