Terre d’Abruzzo

Terre d’Abruzzo

La nostra regione, è stata spesso definita come situata all’estremo nord del sud dell’Italia. Per altri versi, è considerata centralissima, come la vicina Lazio. Poco importa, se non che da sempre è stata considerata una terra selvaggia, e soffriva di costante instabilità a causa della sua posizione geografica. Ciononostante, le terre d’Abruzzo sono anche molto rinomate e meta di milioni di turisti ogni anno.

Gli abitanti originari furono Marsi, Peligni e Frentani a sud, gli Equi e i Vestini al centro, i Sabini e i Piceni a nord. Tuttavia, è noto come qui, su Abruzzo Zoom sono diversi gli articoli dedicati al territorio, ma demandare la meraviglia del luogo a qualche riga sarebbe limitativo, dunque, approfondiamo un po’ il discorso.

Terre d’Abruzzo e la loro Storia

I Romani conquistarono il territorio solo nel III secolo a.C. e la città di Corfinium, vicino a Sulmona, fu la capitale degli Italici durante la prima guerra sociale (91-88 a.C.). Gli italiani ribattezzarono Corfinium “Italia”. La caduta dell’Impero Romano portò a ogni sorta di invasori che cercarono di controllare la regione. I Longobardi incorporarono l’Abruzzo nel Ducato di Spoleto nel X secolo, mentre i Normanni un secolo dopo lo trascinarono nei loro affari con la Sicilia.

Gli spagnoli arrivarono nel 1600 e lasciarono la regione tra gli stracci e la carestia prima dell’arrivo dei Borboni nel 1738. La regione si ribellò con i garibaldini durante i 20 anni del “Risorgimento”, finché l’Abruzzo fu incorporato nel Regno di Sardegna e poi nell’Italia stessa nel 1860.

Chi visita Pescara sulla costa può notare come gran parte di essa sia stata costruita in quello stile moderno e squadrato tanto apprezzato dai leader di destra dell’epoca. In effetti, la provincia di Pescara è stata creata nel 1927 e deve essere stato un periodo di boom per la stessa. Questo raro periodo positivo per la città deve essere contrapposto alla sua distruzione (due volte) da parte dei Longobardi, agli assedi dei Turchi e degli Austriaci (difesi con successo) e alla caduta dei Borboni nel 1799.

Terre d'Abruzzo

I migliori musei d’Abruzzo

In Abruzzo ci sono oltre 70 musei. Si va dalla “A” del Museo Civico “A. De Nino” di Alfedena alla “V” del Museo del Cervo di Villavallelonga. I temi trattati vanno dai confetti, al pesce e alla lana, alle mappe rinascimentali, alle ceramiche bizantine e ai manufatti religiosi di ogni tipo. Ma se dovete visitare un solo museo del patrimonio abruzzese deve essere il Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara.

Questo museo etnografico racconta la vita e le abitudini delle popolazioni della regione dalla preistoria alla metà del secolo scorso. È ricco di oggetti come utensili dell’età della pietra, elmi di guerrieri italici, giocattoli per bambini, favolosi costumi tradizionali e la celebre statua di San Michele. Il museo è ospitato nella vecchia caserma Borbonica, accanto al porto.

I seguenti sono forse meno conosciuti e quelli che ci piacciono di più.

Museo del Lupo, Civitella Alfedena

Il Museo del Lupo si trova accanto al centro visitatori del Parco Nazionale d’Abruzzo ed è dedicato al lupo appenninico.

Museo della Civiltà Contadina e Pastorale, Avezzano

Il museo della vita contadina si trova nello stesso edificio dell’Azienda Regionale per lo sviluppo agricolo.

Museo Civico di Cerchio, Cerchio

Il museo di Cerchio si trova all’interno dell’ex convento degli Agostiniani e contiene dipinti di scuola napoletana e altre opere d’arte sacra.

Museo Musicale Abruzzo, Ortona

L’Archivio Francesco Paolo Tosti documenta la storia della musica e dell’esecuzione musicale nella regione. Istituto Nazionale Tostiano.

Museo Naturalistico “P. Barrasso” di Caramanico Terme

È il luogo dove conoscere il magnifico Parco della Majella. Il museo, che fa parte di un itinerario naturalistico, ospita anche uno spazio archeologico con numerosi e rari reperti storici, archeologici e geologici. Nei pressi del museo si trova un’area faunistica di riproduzione della lontra, che fa parte di un progetto più ampio di reintroduzione della fauna del parco.

Museo Archeologico di Chieti

Infine, l’importantissimo Museo Archeologico di Chieti, che ospita il Guerriero di Capestrano.


terre D'Abruzzo
Guerriero di Capestrano Terre d’Abruzzo

La storia raccontata dai musei

Si evince come, le antiche tribù italiche che abitavano la regione resistettero a lungo alla conquista e mantennero il proprio carattere anche dopo l’imposizione del dominio romano. Si ritiene che il nome della regione, originariamente Aprutium, derivi da quello di una delle antiche tribù, i Praetutii. Sotto la dominazione longobarda, nell’Alto Medioevo, l’Abruzzo era controllato dal ducato di Spoleto e il Molise (la regione a sud) dal ducato di Benevento.

I Normanni si stabilirono nella zona nel XII secolo e la regione si schierò con gli Hohenstaufen nella loro lunga lotta con il papato. Dopo la caduta della dinastia degli Hohenstaufen nel XIII secolo, l’Abruzzo e il Molise passarono a loro volta sotto il dominio angioino (casa d’Angiò), spagnolo e borbonico.

Sotto quest’ultimo, come parte del Regno di Napoli, furono divisi in Abruzzo Ulteriore I, Abruzzo Ulteriore II, Abruzzo Citra e Molise. Come Abruzzo e Molise, entrarono a far parte del Regno d’Italia nel 1860 e nel 1965 furono divisi nelle regioni separate di Abruzzo e Molise. Il capoluogo di regione è L’Aquila. Il terremoto che ha colpito L’Aquila il 6 aprile 2009 ha danneggiato molti edifici medievali della città e ucciso più di 275 persone.

Terre d’Abruzzo
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Il terreno accidentato dell’Abruzzo ha a lungo ostacolato il suo sviluppo economico. La costruzione di un’autostrada da ovest alla costa adriatica di Pescara ha aperto la regione al resto d’Italia. L’agricoltura è principalmente di importanza locale, tranne che nei bacini intermontani a coltivazione intensiva.

Grano, uva, frutta e olive sono le colture più diffuse, mentre tabacco, barbabietole da zucchero e zafferano rappresentano le colture da reddito. L’allevamento del bestiame è stato il pilastro di gran parte della regione; l’allevamento migratorio di pecore dai pascoli montani dell’Abruzzo ai pascoli invernali di pianura al di fuori della regione continua, anche se su scala decrescente.

Si allevano suini e il prosciutto affumicato e le salsicce della regione sono ben noti. Lo sviluppo industriale, concentrato soprattutto nei capoluoghi di provincia, è limitato. La principale arteria ferroviaria è la linea Roma-Pescara, e i collegamenti ferroviari locali stanno lentamente perdendo traffico a favore di autobus e camion.

Il turismo è in aumento nelle località costiere, ma non è ancora un fattore economico importante. Superficie 4.168 miglia quadrate (10.794 km quadrati). Popolazione. (stima 2006) 1.305.307.

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