I Mirtilli Abruzzesi, presenti prevalentemente sui Monti della Laga, sono copiosamente distribuiti nei boschi, con eccedenza nelle bellissime faggete. Dalle fragole, ai lamponi – e mirtilli stessi – l’Abruzzo offre – maggiormente alla fine dell’estate – queste prelibate bacche ricche di antiossidanti e Vitamina C.
Dalle passeggiate nei pressi del Monte Pizzitello, alle pendici del Monte di Svevo, il Mirtillo cresce in abbondanza; lo stesso nelle zone settentrionali alle pendici del Gran Sasso. Ma per quale motivo il Mirtillo è così importante per la salute?
Come i Mirtilli riducono il rischio di demenza
Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nutrients, l’integrazione di mirtilli ha effetti benefici a livello neurocognitivo in soggetti di mezza età con insulino-resistenza; e poi rischio elevato di demenza futura. In Italia ne sono affetti oltre 1 milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer); circa 3 milioni sono le persone direttamente o, indirettamente, coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo (fonte OMS). Solo negli U.S.A., gli affetti da demenza, sono quasi 6 milioni di adulti.
La malattia di Alzheimer rappresenta fino all’80% dei casi e si prevede che entro il 2050 ci saranno ben 14 milioni di casi di Alzheimer. Non esiste una cura per la demenza e, non è chiaro, quando potrà essere sviluppata una terapia efficace. Di conseguenza, gli approcci preventivi e la riduzione del rischio di declino cognitivo rappresentano il mezzo ottimale per affrontare questa sfida di salute pubblica.
Tra gli approcci preventivi emergenti più importanti, vi sono i rischi che possono essere modificati, come la cattiva alimentazione e i disturbi metabolici correlati. L’integrazione di frutti di bosco ha il potenziale di produrre diversi benefici per la salute; come ad esempio il miglioramento della funzione metabolica. E ancora la moderazione dell’infiammazione e dello stress ossidativo, o il miglioramento della funzione vascolare e l’aumento della segnalazione neuronale.
Queste bacche, contengono composti flavonoidi bioattivi chiamati antocianine e proantocianidine
Le antocianine conferiscono ai mirtilli il colore blu e viola intenso. Sono ampiamente presenti nella frutta e nella verdura, anche se in misura maggiore nella frutta. Le proantocianidine svolgono funzioni di difesa delle piante, in particolare azioni antiossidanti e di risposta a fattori di stress e infezioni, e sono state coinvolte nella riduzione del rischio di cancro, malattie cardiovascolari, disturbi metabolici e disturbi neurocognitivi. In particolare, è dimostrato che le proantocianidine riducono l’iperglicemia in parte attraverso la modulazione della funzione di trasportatore del glucosio e l’inibizione della gluconeogenesi.
“Avevamo osservato benefici cognitivi con i mirtilli in studi precedenti condotti su adulti anziani e pensavamo che potessero essere efficaci anche in individui più giovani con resistenza all’insulina”; ha dichiarato il professor Robert Krikorian, ricercatore del Dipartimento di Psichiatria e Neuroscienze Comportamentali dell’University of Cincinnati Academic Health Center. “La malattia di Alzheimer, come tutte le malattie croniche dell’invecchiamento, si sviluppa nell’arco di molti anni a partire dalla mezza età“.
Lo studio ha coinvolto 33 pazienti dell’area di Cincinnati di età compresa tra i 50 e i 65 anni, in sovrappeso, prediabetici e con un lieve declino della memoria dovuto all’invecchiamento. Per un periodo di 12 settimane, ai pazienti è chiesto di astenersi dal consumo di frutti di bosco di qualsiasi tipo, tranne che per una confezione giornaliera di integratore in polvere da mescolare con acqua e consumare a colazione o a cena.
Metà dei partecipanti ha ricevuto polveri che contenevano l’equivalente di mezza tazza di mirtilli interi, mentre l’altra metà ha ricevuto un placebo. Sono stati inoltre sottoposti a test che misuravano alcune capacità cognitive che si riducono nei pazienti con invecchiamento e demenza tardiva, come le funzioni esecutive, la memoria di lavoro, la flessibilità mentale e l’autocontrollo.
I soggetti del gruppo trattato con il mirtillo hanno mostrato miglioramenti nei compiti cognitivi che dipendono dal controllo esecutivo
“Questo si è manifestato come una minore interferenza di informazioni estranee durante l’apprendimento e la memoria“; ha chiarito il professor Krikorian. “I pazienti del gruppo dei mirtilli avevano anche livelli di insulina a digiuno più bassi, il che significa che i partecipanti avevano una migliore funzione metabolica ed erano in grado di bruciare più facilmente i grassi a scopo energetico”.
“Il gruppo dei mirtilli ha mostrato un ulteriore lieve grado di disaccoppiamento mitocondriale, un processo cellulare che è stato associato a una maggiore longevità e a una riduzione dello stress ossidativo. Lo stress ossidativo può portare a sintomi come l’affaticamento e la perdita di memoria”, conclude il professor Krikorian. “Questa scoperta è stata sperimentale, ma indica un meccanismo interessante e potenziale per i benefici del mirtillo”.