Manuela Toto propone laboratori narrativi ed esperienziali

Manuela Toto propone laboratori narrativi ed esperienziali

Manuela Toto, Abruzzese, consulente familiare e scrittrice propone laboratori narrativi ed esperienziali attraverso il linguaggio delle fiabe

Arriva dall’Abruzzo, attraverso il linguaggio delle fiabe, quanto di apparentemente più lontano dal mondo del business, eppure semplice ma altrettanto potente, una proposta per frenare le Grandi Dimissioni, il fenomeno per cui sempre più persone, anche in Italia, stanno lasciando la propria occupazione, alla ricerca di un senso in quello che fanno, di realizzazione e di una migliore qualità di vita, al lavoro e fuori. Diviene così urgente il tema del BenEssere organizzativo, in un passaggio dal concetto di Welfare a quelli di Caring e Wellbeing.

Da parte sua, l’abruzzese Manuela Toto, consulente familiare e scrittrice già molto conosciuta per le sue raccolte di poesie, propone laboratori narrativi ed esperienziali attraverso il linguaggio delle fiabe, per stimolare quella conoscenza interiore, individuale e poi condivisa, necessaria all’acquisizione di soft skills e alla crescita personale e della squadra, quindi alla produttività dell’azienda[i]. La sua prossima formazione si svolgerà venerdì 1 luglio, con la nota start up pescarese Nakpack, che produce l’imballaggio ecologico, in cellulosa, per le bottiglie di vino, nella splendida cornice del Bosco di Sant’Antonio, la riserva naturale presso Pescocostanzo (AQ), nel Parco nazionale della Majella. A settembre, sempre in terra abruzzese, toccherà invece al team italiano di BayWa r.e., player nel settore delle energie rinnovabili.

L’“human building” di Manuela Toto 

La formazione avviene attraverso una formula che Toto stessa definisce “human building”, invece di team building, in quanto in questo caso la costruzione dello spirito di squadra avviene ritornando a sé stessi, piuttosto che usando attività diverse da quelle lavorative. In particolare, quella con i 12 lavoratori di NakPack sarà la terza formazione a prevedere l’uso del linguaggio delle fiabe, in questo caso quella di Pinocchio, all’insegna del tema “responsabilità”. Inoltre, sarà impiegato anche il linguaggio dell’arte, attraverso le installazioni dell’abruzzese Emanuele Dragone, per l’Associazione Nemo Arte, presieduta dalla stessa Toto, che consentono un’operazione immersiva di trasformazione.

Come spiega nel suo libro “Cenerentola non era una sfigata. E Wendy ha lasciato Peter Pan” (Youcanprint, dicembre 2021), Toto si è formata prima con Paola Sant’Agostino[ii] , terapeuta junghiana, esperta in psicosomatica e fiaba terapia, per poi approfondire la rilettura delle fiabe classiche in chiave psicanalitica[iii], ideando così il metodo FabuLab, dato da un insieme di strategie che ruotano attorno a questo modello narrativo e alla sua interpretazione, destinate a singoli, gruppi e team aziendali.

Come, in particolare, il linguaggio delle fiabe può funzionare in azienda? Questo modello narrativo è un racconto senza luogo e senza tempo che, .attraverso l’uso degli archetipi e lo schema inizio – crisi – soluzione, narra un cambiamento radicale nel protagonista, .descrivendo un processo di vero e proprio problem solving, in cui la magia rappresenta sempre il mezzo di risoluzione del lieto fine. Lavorare su sé stessi con le fiabe. è così un modo istantaneo ed efficace per chiarire i propri processi evolutivi interiori, attingendo in maniera intuitiva alla magia,. all’immaginazione e quindi alle risorse interne, abbassando le difese con cui a volte ci si protegge, .per evitare di sentirsi inermi di fronte alle proprie vulnerabilità.

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L’obiettivo è quello di permettere al team aziendale di esplorare, prima singolarmente, e poi in gruppo,. il tema del cambiamento personale, del desiderio e del sogno dal punto di vista emotivo e motivazionale, per acquisire consapevolezza del proprio ruolo all’interno delle dinamiche relazionali aziendali .e nel perseguimento dei valori comuni all’impresa.

“In un’epoca in cui le persone stanno prendendo consapevolezza di come si viva una volta sola,. come sottolinea anche lo stesso fenomeno della Yolo (You only live once, ndr ) Economy. – ha dichiarato Toto.ed è diventato prioritario stare bene anche sul luogo di lavoro, le fiabe rappresentano storie che raccontano chi siamo. e chi possiamo diventare in modo semplice e nello stesso tempo stupefacente,. permettendoci di scoprire le infinite potenzialità che abbiamo dentro. Uno dei miei propositi di vita è aiutare gli imprenditori a prendersi cura dei bisogni dei propri collaboratori,. per creare team sani, motivati, con competenze tecniche, ma anche emotive,. considerando che il capitale umano è la più grande ricchezza di un’azienda”.

Come conferma lo stesso Angelo Bandinu, il fondatore di Nakpack, dichiarando che ”nella nostra azienda, oltre a dar importanza al tema della sostenibilità, diamo particolare spazio alla crescita individuale, come mezzo per lo sviluppo personale e del gruppo. Tra gli strumenti da usare ho scelto le fiabe perché rappresentano un mezzo semplice ma altrettanto potente per arrivare dritti al cuore delle persone. E Manuela è una delle persone più competenti sull’uso di questo linguaggio, come abbiamo potuto già vedere dalle due formazioni precedenti, attraverso le fiabe di Il Mago di Oz, usata per insegnare la necessità di avere fiducia in sé stessi, e La lampada di Aladino, con cui ci siamo invece concentrati sulla necessità di recuperare la capacità di desiderare”.

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La fiaba di Pinocchio rappresenterà invece un viaggio legato all’acquisizione del senso di responsabilità. In primo luogo, attraverso la disobbedienza ai criteri sociali e alle aspettative altrui. La morale di questa fiaba è in genere che quando si disobbedisce agli adulti si finisce nei guai. Invece, è proprio cominciando a farlo che Pinocchio inizia ad ascoltare la propria voce,. trasformandosi da burattino, manovrato da fili esterni, a persona in carne ed ossa,. capace di discernere ed assumersi le proprie responsabilità, qualità tanto più necessarie in azienda. Inoltre, Pinocchio non accetta il sistema scolastico dell’epoca, proprio come i lavoratori, oggi, non accettano più le regole imposte dal mercato del lavoro.

Infine, sarà proprio Pinocchio a salvare Geppetto, abbandonando le vie facili per il successo e facendosi guidare dai valori regolativi del paterno,. che stimolano coraggio e autonomia, generando quelle potenzialità evolutive indispensabili per crescere in azienda e farla crescere.

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