Su uno sperone roccioso, si trova arroccato Castel San Vincenzo, un borgo tra i più panoramici delle Mainarde molisane e anche il più ricco di monumenti storici. Frequentatissima dai turisti, maggiormente per il suo splendido lago, sorge a circa 749 metri di altitudine ed è formato da due nuclei: San Vincenzo e Castellone al Volturno. Il paese, oltre alle case pittoresche con vecchi portali in pietra, è interessante per la presenza, nella chiesa parrocchiale, di due croci processionali del quindicesimo secolo, appartenenti alla scuola sulmonese.
Panoramica del lago
Il lago di Castel San Vincenzo e San Michele a foce
A 650 metri di quota, dominato dalla bastionata delle Mainarde, il lago² artificiale di Castel San Vincenzo (sopra) è forse il meno noto tra quelli al margine del Parco Nazionale d’Abruzzo. Accessibile da San Vincenzo o da Rocchetta, circondato da un bel paesaggio di campi coltivati, rappresenta una meta balneare d’obbligo per l’estate, frequentata maggiormente da molti molisani. Sopra il lago, il primo tratto di quella che sarebbe dovuta diventare la “strada turistica delle Mainarde”, compiendo un discutibile anello intorno al Monte Paina, sale a mezza costa fino al profondo canyon sopra al quale si trova arroccato l’eremo di San Michele a foce.
La piccola costruzione, raggiungibile tramite un sentiero su un ripido e faticoso ghiaione, sorge a 930 metri di quota e merita sicuramente una visita. La zona è assai suggestiva. Dal termine della strada, ripidi sentieri nel bosco salgono allo Stazzo della Ferruccia e verso le cime delle Mainarde.
L’ABBAZIA DI S. VINCENZO AL VOLTURNO
Al margine di un pianoro coltivato, in vista delle Mainarde, l’abbazia di San Vincenzo al Volturno e uno dei monumenti più interessanti del Molise e di tutte le zone ai margini del parco. Fondata tra il 705 e il 707, già 70 anni dopo contava circa 500 monaci, ed era una delle più importanti della Penisola, tanto che nel 775 la visitò Carlo Magno. Alla metà del secolo successivo San Vincenzo al Volturno diventava una piccola città.
Abbazia di San Vincenzo al Volturno
Abbazia di San Vincenzo al Volturno
Ma i guai incombevano. Nell’848 l’abbazia fu devastata da un terremoto e, un paio d’anni dopo, i Saraceni distrussero di nuovo buona parte delle costruzioni. Il 10 ottobre 882 in occasione di una visita dei monaci di Montecassino, i Saraceni colpirono ancora! un’altra incursione, che portò all’uccisione di 900 religiosi su 1000. Dopo 33 anni iniziò una nuova ricostruzione. Tuttavia, nel 1349 l’ennesimo terremoto, rovinò anche quest’ultima fatica.
La chiesa attuale, è una costruzione degli anni ’50 e ’60 che riutilizza molte parti più antiche. Tra queste lo splendido presbiterio con le sue tre absidi e numerosi resti romani; in particolare le colonne. Nelle vicinanze, sotto i pochi Resti della chiesa di San Lorenzoin Insula è possibile ammirare la splendida cripta affrescata di San Lorenzo. Le sue pitture, risalenti al IX secolo, scampate alle incursioni saracene, sono una delle testimonianze più preziose della scuola bizantina.
Da notare, in particolare, le due immagini del Cristo: una barbuta e una no. La Madonna benedicente e le scene dei martiri di San Lorenzo e Santo Stefano. Nei pressi sono presenti gli scavi di alcuni edifici romani.
Rocchetta a Volturno
Dominata anch’essa dalle Mainarde, Rocchetta a Volturno è un paese storico nel complesso dei parchi italiani. È stato il sindaco di allora, nel 1987, a chiedere al governo di includere 800 ettari di territorio comunale nel parco. Trascinando poi, gli altri quattro comuni molisani a un analoga iniziativa.
Formata da due nuclei, Rocchetta Alta – o Rocchetta Vecchia, a 722 m s.l.m. – e Rocchetta Nuova a 540 m s.l.m., l’abitato moderno evidenzia un interessante centro storico antico arroccato sul colle, che domina il paese di oggi. Abbandonato nel 1964 a causa di una grossa frana, mostra come focus solo il castello, restaurato in piccola parte. Il paese sorse nei secoli XII-XIII come feudo colonizzato dalla vicina Abbazia di San Vincenzo al Volturno.
Rocchetta a Volturno
Oltre a una passeggiata per i vicoli e le scalinate dell’antico borgo, merita senz’altro una visita l’ampio Lago delle sorgenti del Volturno, solo in parte accessibile a causa della presenza di un impianto dell’Enel e frequentato da una ricca avifauna. Nella vicina frazione di Castelnuovo a Volturno sorgono vari altri edifici caratteristici; da qui una ripida strada sale verso il Monte Marrone.